Lola Mora, alla scultrice argentina lo studioso Andrés Pociña ha dedicato il monologo teatrale La Fontana, edito da Il Sextante

La Fontana. Il genio e la voce di Lola Mora

[Español]

Il Sextante pubblica La Fuente/La Fontanapiccolo e intenso monologo bilingüe (Spagnolo-Italiano) dedicato alla scultrice argentina Lola Mora.

Andrés Pociña
Andrés Pociña

Il volumetto è opera di Andrés Pociña, con una prefazione dello scrittore e ricercatore italiano Matteo Tuveri, appassionato di  storia dell’Argentina

Nella sua opera, Andrés Pociña rievoca con vividezza di particolari una scena in parte vera e in parte immaginaria in cui Lola Mora dialoga con un modello nel suo studio. Nel testo si trovano disseminati tanti piccoli indizi biografici, psicologici e sociali (briciole di pane biografico che nutre, divulga e spiega) che riconducono con verosimiglianza e profondità alla vicenda umana e artistica di Lola, alla sua passione quasi fisica per Roma, per il classicismo, per la figura della donna libera dalle etichette sociali e per le sue stesse creature di marmo.

Dolores Candelaria Mora Vega de Hernández, meglio conosciuta come Lola Mora, fu una scultrice argentina che ebbe modo di operare anche nel campi dell’urbanistica, dell’architettura mineraria e delle arti visive.

La Fontana/La Fuente, Andrés Pociña, Il Sextante

Si distinse in ambiti generalmente vietati alle donne nella sua epoca e fu la scultrice argentina più famosa e discussa degli ultimi anni a cavallo fra il XIX  e il XX secolo. La sua opera più famosa è la Fuente de las Nereidas (Fontana delle Nereidi) che fu inaugurata il 21 maggio 1903 nel Paseo de Julio de Buenos Aires.

Andrés Pociña Pérez è Professore Emerito di Filologia Latina all’Università di Granada, Doctor Honoris Causa all’Universidad de Rosario in Argentina per i suoi contributi nel campo degli studi classici e per la diffusione e la conservazione delle antichità greche e latine.

Nella prefazione del libro, Matteo Tuveri descrive gesti e fatti dell’esistenza umana e artistica di Lola Mora, la sua forza, la sua resilienza e la sua grande maestria.

Matteo Tuveri, autor del prólogo del monólogo La Fontana por Andrés Pociña
Matteo Tuveri, autore della prefazione

Di seguito alcuni estratti della prefazione: “Pociña mette in scena, con grande semplicità, una grande riflessione su un gigante dell’arte a cavallo fra Ottocento e Novecento, sulla situazione della donna nella società e sulla mascolinità tossica di certa cultura ispanica e mediterranea, con il pretesto drammaturgico del dialogo in un ambiente circoscritto“. Lola Mora è “una forza della natura alla quale partecipano anche donne come Mariquita Sánchez de Thompson, Victoria Ocampo, Alfonsina Storni, Eva Duarte, le Madri (e Abuelas) di Plaza de Mayo (a iniziare da Azucena Villaflor), Celia de La Serna, Cecilia Baccigalupo e le donne di “Ni una menos” che lottano quotidianamente per il riconoscimento del più basilare diritto alla autodeterminazione.“.

En la fuente, Ana Erra, copertina di La Fontana/La Fuente, Andrés Pociña, Il Sextante
En la fuente, Ana Maria Erra, La Fontana/La Fuente, Andrés Pociña, Il Sextante

La copertina del libro è a opera di Ana Maria Erra. La pittrice nasce in Argentina e studia Belle Arti specializzandosi in Test y Técnicas Proyectivas de Imaginación, alla Facoltà di Psicologia nel 1961. Dal 1960 svolge un’intensa attività di insegnante con laboratori, corsi e seminari d’arte, sia per bambini sia per adulti. Artista colta, versatile e sensibile, illustra libri e pubblica saggi e poesie su varie riviste. Fin dal ’68 espone in mostre personali e in esposizioni collettive d’arte contemporanea in Argentina, Brasile, Cuba, Slovenia, Russia, Spagna, Portogallo, Italia e Francia. Ha vinto numerosi premi e sue opere sono conservate in musei e collezioni private in Argentina, Spagna, e Cuba. Membro la Dirección del Universo Audiovisual del Niño Latinoamericano” (UNESCO y UNICEF) e di prestigiose associazioni artistiche, ha detto di sé: “Ho iniziato a dipingere prima di leggere e scrivere. Dipingo da sempre“.

Lola Mora, alla scultrice argentina lo studioso Andrés Pociña ha dedicato il monologo teatrale La Fontana, edito da Il Sextante

La Fuente. El genio y la voz de Lola Mora

[Italiano]

La Editorial italiana Il Sextante publica La Fuente/La Fontana el pequeño, reflexivo y intenso, monólogo (en formato bilingüe Español-Italiano) dedicado a la escultora argentina Lola Mora.

El libro está escrito por Andrés Pociña, con un prólogo por el novelista y profesor italiano Matteo Tuveri, estudioso de la historia argentina.

Andrés Pociña
Andrés Pociña

En su obra, Andrés Pociña que recuerda vívidamente una escena en parte verdadera y en parte imaginaria en la que Lola Mora conversa con un modelo en su estudio, hay muchas pequeñas pistas biográficas, psicológicas y sociales (migajas de pan biográfico que nutre, divulga y explica) que conducen con verosimilitud y profundidad a la historia humana y artística de Lola, a su pasión casi física por Roma, por el clasicismo, por la figura de la mujer libre de etiquetas sociales y por sus propias criaturas de mármol.

Dolores Candelaria Mora Vega de Hernández o Dolores Mora , más

La Fontana/La Fuente, Andrés Pociña, Il Sextante

conocida como Lola Mora fue una escultora argentina que además incursionó en el urbanismo, la minería y las artes visuales. Se destacó en espacios generalmente vedados a las mujeres de su época y fue la escultora argentina más halagada y discutida de los últimos años del siglo XIX y comienzos del siglo XX. Su obra más conocida es la Fuente de las Nereidas que se inauguró el 21 de mayo de 1903 en el Paseo de Julio de Buenos Aires.

Andrés Pociña Pérez es profesor emérito de Filología Latina en la Universidad de Granada y fue galardonado con el prestigioso título de Doctor Honoris Causa por la Universidad de Rosario en Argentina por sus valiosas contribuciones en el campo de los estudios clásicos y por la difusión de la antigüedad griega-latina y su supervivencia.

En el prefacio del libro, Matteo Tuveri evoca hechos y acontecimientos pertinentes de la existencia humana y artistica de Lola Mora, su fuerza, su resiliencia y su gran habilidad.

Matteo Tuveri, autor del prólogo del monólogo La Fontana por Andrés Pociña
Matteo Tuveri, autor del prólogo del monólogo

A continuación os ofrecemos dos fragmentos del prólogo: “Pociña presenta, con gran sencillez, una gran reflexión sobre un gigante del arte de finales del siglo XIX y comienzos del XX, sobre la situación de las mujeres en la sociedad y sobre la masculinidad tóxica de una determinada cultura hispana y mediterránea, bajo el pretexto dramatúrgico del diálogo en un entorno limitado“. Lola Mora es “una fuerza de la naturaleza que también caracteriza mujeres como Mariquita Sánchez de Thompson, Victoria Ocampo, Alfonsina Storni, Eva Duar- te, las Madres (y Abuelas) de la Plaza de Mayo (comenzando con Azu- cena Villaflor), Celia de La Serna, Cecilia Baccigalupo y las mujeres de “Ni una menos” que luchan diariamente por el reconocimiento del derecho más básico a la autodeterminación“.

En la fuente, Ana Erra, copertina di La Fontana/La Fuente, Andrés Pociña, Il Sextante
En la fuente, Ana Maria Erra, La Fontana/La Fuente, Andrés Pociña, Il Sextante

La portada del libro es obra por Ana Maria Erra. La pintora nació en Argentina, estudió Bellas Artes, donde se especializó. en Test y Técnicas Proyectivas de Imaginación. Desde 1960 es muy activa como profesora en talleres, cursos y seminarios de arte para niños y adultos. Artista culta, versátil y sensible, ilustra libros y publica ensayos y poemas en varias revistas. Desde el año 68 celebra muestras individuales y exposiciones colectivas de arte contemporáneo en Argentina, Brasil, Cuba, Eslovenia, Rusia, España, Portugal, Italia e Francia. Es miembro de la Dirección del Universo Audiovisual del Niño Latinoamericano (UNESCO y UNICEF) y de sociedades de arte de prestigio. Ha dicho de sí misma: “Empecé a pintar antes que a leer y escribir. Pinto desde siempre“.

ECCE HOMO, evento dedicato a Leonardo Da Vinci organizzato da Il Sextante e Micro Arti Visive, locandina di Jeanfilip.

Ecce Homo. L’ultima cena di Leonardo e Jeanfilip

ECCE HOMO, evento dedicato a Leonardo Da Vinci organizzato da Il Sextante e Micro Arti Visive, locandina di Jeanfilip.Nel 500° anniversario della morte di Leonardo Da Vinci l’artista Jeanfilip rende omaggio al genio rinascimentale con una reinterpretazione personale del più famoso affresco quattrocentesco raffigurante l’Ultima Cena, capolavoro conservato nell’ex-Refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie a Milano.

L’iniziativa romana dal titolo Ecce Homo è frutto della collaborazione tra Il Sextante e Micro Arti Visive, e sarà inaugurata il 2 maggio 2019 nell’ambito di un calendario di appuntamenti e attività collaterali, dedicate al genio creativo di Leonardo Da Vinci e non solo. Attraverso dibattiti e lezioni – e partendo dalla pittura del passato – si approfondirà l’età moderna in un dialogo aperto tra passato presente e futuro, anche in relazione all’ambiente e all’inquinamento atmosferico problema sempre più attuale e spesso sottostimato.

Sempre nell’ambito della mostra, venerdì 3 maggio sarà presentato il libro di poesie di Lucia Marchi Granelli di sabbia con una serata di cucina dal titolo “A cena con Leonardo” con ricette risalenti al 1400.

Le tre S S S : Simboli, Segni e Sogni ”

Roma. Le tre S S S: Simboli, Segni e Sogni

Sabato 24 marzo 2018, alle ore 18.00, presso la galleria d’Arte contemporanea Spazio 40 di Roma,in via dell’Arco di S. Calisto 40, nel cuore di Trastevere, è stata inaugurata la rassegna d’arte contemporanea dal titolo “ LE TRE SSS: SIMBOLI, SEGNI E SOGNI”,con la partecipazione di artisti contemporanei.

La location esclusiva è stata inserita nella Roma Sparita di Ettore Roesler Franz e del Pinelli con echi del Trilussa e del Belli.

Le tre S S S : Simboli, Segni e Sogni ”L’evento rientra nell’ambito delle molteplici iniziative culturali promosse dalla “Cassiopea-organizing” (scarica la brochure in PDF) che, in collaborazione con Il Sextante di Mariapia Ciaghi, puntano sulla qualità degli Artisti altamente selezionati, sul coinvolgimento delle Autorità Istituzionali e personalità del mondo dell’Arte.

Col titolo “ Le tre S S S: simboli, segni e sogni” si è vuoluto indicare il coinvolgimento di diverse tipologie d’arte che si incontrano sull’asse dei SIMBOLI quale piano “della segreta lingua”, delle cose “mute”, il cui legante è da rintracciare nei riflessi tra sonorità, colori, forme e sensazioni, per meglio esplorare le dimensioni più profonde e misteriose dell’esistenza.su

Sull’asse dei SEGNI, le infinite connotazioni riconducibili a infiniti significati linguistici e semantici (punto, linea, figura , valori, espressioni…); sull’asse dei SOGNI le stratificazioni di immagini oniriche percepite in corrispondenza con avvenimenti reali o distorsioni inimmaginabili o vagheggiamenti della fantasia.

Durante l’evento la CEO e Manager de Il Sextante, Mariapia Ciaghi ha letto il testo che Ennio Calabria, artista ed intellettuale italiano, esponente del figurativismo europeo, ha indirizzato agli organizzatori della rassegna (scarica il testo integrale in PDF).

Si tratta – secondo i critici più entusiasti – di un significativo contributo d’Arte che esponenti del panorama contemporaneo offrono al pubblico della Capitale, come miscellanea di linguaggi differenziati.

Di seguito due filmati relativi al giorno dell’inaugurazione della rassegna con una significativa carrellata delle opere esposte.

 

A Faenza Muky, La Spada e Angeletti

Si è svolta il 10 marzo a Faenza, presso la Loggetta dei Trentanove, l’evento “Le nostre donne“, la bipersonale di Guido Angeletti e Franco La Spada.

La mostra è stata accompagnata dall’esposizione di esemplari dei gioielli in ceramica di Muky e dal recital della soprano Tania Renzulli. Entrambe le artiste hanno presenziato all’evento organizzato da Il Sextante.

Durante la serata è stato presentato al pubblico il magazine Eudonna (Scarica la brochure – PDF)

Guido AngelettiGuido Angeletti è nato a Bologna il 24 ottobre 1954. Dopo esperienze come designer e realizzatore di gioielli artistici, la sua passione per la scultura lo porta ad iscriversi all’Accademia di belle Arti di Bologna, dove consegue il Diploma Accademico in scultura nel 2004.
Nell’ultimo periodo concentra la sua attenzione creativa sul mondo femminile. Da questo è nato un gruppo di opere, dal titolo “Le Nostre Donne” che vogliono evidenziare alcuni aspetti della condizione della donna ed il suo ruolo nel mondo di oggi.
Queste sculture, fuse in allumino e bronzo con la tecnica della cera persa, risentono, nella finitura delle superfici, delle precedenti esperienze nel campo del gioiello artistico. Ecco quindi che la materia prende vita attraverso il gioco plastico di accuratissime lucidature a specchio alternate a testurizzazioni e patinature classiche che caratterizzano una delle peculiarità espressiva dell’artista.

Franco La SpadaFranco La Spada nasce a Trento il 14 dicembre 1955. Nei suoi lavori, secondo le parole di Iva Berasi, “la donna è da sempre fonte inesauribile di ispirazione e immensa è la quantità di opere che la vede protagonista nella produzione artistica. Conquistato dal soggetto femminile Franco La Spada sa cogliere, sempre prima con il cuore, quello che la vita gli pone davanti. Franco da tempo fa da maestro a gruppi femminili lungo percorsi di apprendimento artistico. Anche questa frequentazione attraverso l’arte gli ha permesso di entrare nell’anima e nella mente delle donne, con garbo, rispetto e leggerezza. Innamorato del soggetto femminile, lo dipinge con sentimento di ammirazione ed emozione e ne fa emergere seduzione e dedizione, virtù e piacere, ambiguità e sincerità cogliendo l’intima essenza delle donne.”

Muky, Wanda BerasiMUKY, Wanda Berasi nasce a Trento il 9 ottobre del 1926. Giovanissima si trasferisce a Roma ed è allieva di Mazzacurati, Leoncillo e Guttuso all’Accademia Tedesca di Villa Massimo. In quel periodo espone con personali a Roma, in Canada, in altri luoghi e in Austria. Nasce il nome d’arte MUKY:“Allora le donne non erano considerate nell’arte; erano schiacciate nell’orgoglio e nel talento. MUKY era un nome che non permetteva di capire, a chi vedeva solo le mie opere, se ero un uomo o una donna. E ha funzionato “.

Nel 1955 arriva a Faenza città della ceramica. Inizia a collaborare nello studio dell’artista Domenico Matteucci che diventa il compagno della vita. Estroversa, solare, intelligente, attenta, aperta al mondo, riferimento artistico e culturale per la città. Porta l’informale modellando e smaltando forme in nero e bianco, esponendo le sue opere in Europa, America, Giappone, Sud Africa. Apre al pubblico le porte della sua casa, con ospiti importanti: Enzo Biagi, Ruggero Orlando,Roberto Gervaso,Tonino Guerra,Raul Casadei,Alberto Bevilacqua,Vittorio Sgarbi,Franco Fontana, Nino Migliori, Maurizio Galimberti, Mario Pincherle, Dario Fo, Paolo Poli, Ottavia Piccolo, Alessandro Bergonzoni, Cesar, Enzo Dallara, Sabrina Ferilli, Raffaella Reggi. Ognuno ha lasciato una scritta su un piatto di ceramica componendo una straordinaria collezione con centinaia di dediche a rappresentare uno spaccato della cultura italiana.

MUKY è anche scrittrice e poetessa con al suo attivo otto libri di liriche; da quelle tragiche a quelle religiose, alle erotiche: “Io sono la tua libellula e tu il mio uccello”. Un libro in particolare Borderline, che illustra la tragedia della droga, portata in teatro a Roma. A Venezia e a Faenza dalla Compagnia degli “Accesi”. Per la poesia e la narrativa ha vinto il Premio Aldo Palazzeschi negli anni 70, il Premio Città Eterna a Roma e il Premio “Vip d’oro” a Chianciano Terme quando lo ricevettero anche Zeffirelli, Sordi e Belinda Lee oltre ad altri primi premi in concorsi internazionali. Molte sue opere sono esposte in vari musei del mondo, in Italia e all’estero a Faenza, Firenze, in Giappone e in Finlandia e in edifici pubblici come all’ospedale S. Orsola di Bologna nel palazzo del Commissariato del Governo e al MUSE a Trento, a Rovereto alla Campana dei Caduti, stabilmente presenti 17 opere “Presepi contro”. (Estratto da: Eudonna Magazine • dicembre 2016)

Soul in the Art. La mostra collettiva a Perugia

Soul in the Art. Una rassegna per l’arte

Dal 7 al 17 dicembre 2017, si svolge nella seicentesca sede dell’ex oratorio di Santa Maria del Suffragio a Perugia la prestigiosa rassegna Soul in the Art che ospita un gruppo di ventisei rinomati artisti con le loro circa cinquanta opere. Queste ultime spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al designer.

Nella mostra collettiva ogni artista proietta la propria anima all’interno dell’opera. Così come il poeta compone un sonetto e il musicista un quartetto.  In questo modo l’arte continua a vivere.

L’iniziativa è promossa da Il Sextante di Mariapia Ciaghi e curata da Elisa Bergamino, affermata critica d’arte che ha selezionato le opere pittoriche e scultoree.

Venerdì 8 dicembre, alle ore 18:00, la soprano Tania Renzulli eseguirà, nel recitalTra Sacro e Profano“, brani di Pergolesi, Paisiello, Mercadante, Schubert, Brahms, Verdi, Bizet, Gershwin e Di Capua Un percorso musicale dal Settecento ai giorni nostri.

Soul in the Art. La mostra collettiva a Perugia, locandina
Soul in the Art. La mostra collettiva a Perugia
La mostra Waiting fort di Mimmo Martorelli approda a Caserta. Catalogo de Il Sextante.

Mimmo Martorelli. Waiting for a Caserta

I migranti di Mimmo Martorelli si fermano a Caserta. Le loro storie rivivono nelle opere dell’artista campano (classe 1969) in “Waiting for” dal 27 ottobre al 15 novembre 2017 presso il Museo di Arte Contemporanea di Caserta.

Promossa dall’Associazione Michele Valori in collaborazione con Micro Arti Visive di Roma, la mostra “Waiting for” rispecchia già nel titolo il tema centrale dell’indagine di Martorelli: l’attesa. Lo sguardo è rivolto alla realtà, cruda e impervia per i migranti, protagonisti per eccellenza dell’attesa contemporanea. Il viaggio della speranza, l’odissea alla ricerca di terra e accoglienza, si trasforma in un limbo in cui sagome senza nome si trovano a naufragare. L’artista, mosso da un evidente intento sociale, mira a far luce sulla difficile condizione esistenziale di questi corpi privi di volto che si confrontano con un presente alienante, in cerca di identità e in una società in continuo movimento che non lascia spazio alle loro storie, ma che li comprime nella sua velocità verso un mondo altro.

Stretta è la collaborazione tra il Museo d’Arte Contemporanea di Caserta e le due realtà culturali romane: l’Associazione Michele Valori (arte, architettura e urbanistica) e Micro Arti Visive. Con il percorso di Martorelli entrambe ribadiscono la loro volontà di aprirsi a realtà extra-urbane, configurandosi come ricettori di cultura in un’ottica itinerante.

Il catalogo è edito da “Il Sextante”di Mariapia Ciaghi e l’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Caserta.
La mostra resterà visitabile al pubblico fino al 15 novembre 2017 negli orari del museo.

Fulber e il suo Rivisitismo, in mostra a Sanremo alla Galleria d’Arte La Mongolfiera dal 2 al 9 settembre 2017

Fulber e il suo Rivisitismo in mostra a Sanremo

L’inaugurazione della mostra personale di Fulvio Bernardini, alias Fulber, dal titolo “Il Rivisitismo di Fulber, i sentieri di Roy”si terrà il 2 settembre alle ore 18:00, presso la Galleria d’Arte La Mongolfiera a Sanremo. Sarà presente l’artista che verrà introdotto dal noto critico d’arte Maurizio Scudiero, studioso e specialista di arte moderna e contemporanea, in particolare degli artisti Fortunato Depero e Roberto Marcello Baldessari, nonché responsabile dei loro rispettivi archivi generali, curatore di mostre nazionali e internazionali e autore di oltre duecento libri, cataloghi di mostre e pubblicazioni di critica d’arte e grafica applicata.

La mostra sarà visitabile fino al 9 settembre, tutti i giorni dalle 9.30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 20.00, eccetto lunedì mattina e festivi. Ricordiamo che Il Sextante ha pubblicato il catalogo delle opere di Fulber, reperibile presso il nostro shop.

La mostra personale di Fulber nasce in collaborazione con Mariapia Ciaghi, direttrice della casa editrice Il
Sextante.

Fulber e il suo Rivisitismo, in mostra a Sanremo alla Galleria d’Arte La Mongolfiera dal 2 al 9 settembre 2017
Fulber e il suo Rivisitismo, in mostra a Sanremo alla Galleria d’Arte La Mongolfiera dal 2 al 9 settembre 2017

L’occasione è quella di celebrare l’anniversario della morte di Roy Lichtenstein (1923- 1997) uno dei protagonisti della Pop Art, a vent’anni della sua scomparsa, e di focalizzare l’attenzione su Fulber, artista trentino, famoso illustratore e cartoonist che vanta pubblicazioni da parte del famoso comic-book americano “MAD”, creatore di personaggi quali Gary e Spike, ed evidenziare la sua ricerca artistica che in questi anni la critica ha denominato “Rivisitismo”.

La mostra, nel riproporre numerose opere di grandi artisti rivisitate dall’artista trentino, è inoltre occasione per porre in evidenza le affinità e gli accostamenti nelle modalità di esecuzione tra Roy Lichtenstein e Fulvio Bernardini; laddove l’artista americano si serve del fumetto per ragioni puramente formali, Fulber lo utilizza in modo più ironico e provocatorio inserendo al suo interno personaggi di fumetti da lui inventati, compiendo così, come lui stesso l’ha definita, un’operazione di “astrattismo”.

Per informazioni telefonare al numero +39 0184 508554 o scrivere a info@gallerialamongolfiera.it