Dal 25 maggio al 6 giugno il Museo Crocetti (via Cassia 492) ospita la mostra RiTratti.
L’esibizione evidenzia il rapporto di sette donne con il territorio di Roma e come l’identità femminile sia cambiata dagli anni sessanta (identità italica di Pasolini) ad oggi (identità internazionale).
L’identità è un bisogno fondamentale dell’essere umano che si costruisce sull’esperienza. Questa contribuire alla creazione di storie di vita in cui confluiscono memorie, emozioni, origini, cultura. La mostra RiTratti ruota intorno a sette donne come centro della comunità, vettori di cambiamento, snodo di linguaggi e competenze.
RiTratti è il vernissage dell’artista Mimmo Martorelli, progetto realizzato in collaborazione con Il Sextante di Mariapia Ciaghi che partendo dal libro fotografico “Donne di Roma” di Pierpaolo Pasolini ne ha allargato i confini sino a mettere insieme donne di tutto il mondo che sono riuscite a determinare cambiamenti significativi nelle loro vite e nelle comunità romane.
Martorelli ha realizzato sette installazioni – di due per due metri – che rappresentano donne viventi, iconiche e contemporanee in un reading interpretato dagli attori Danilo Vanella e Federica Bassetti e curato dal critico Massimo Sgroi.
La mostra è sviluppata per suscitare una atmosfera inclusiva grazie all’unione di immagini e parole, quelle delle interviste realizzate ed elaborate dalla giornalista e regista Mariapia Ciaghi alle donne protagoniste dei ritratti inediti.
Le sette donne intervisate: Maria Victoria Arenillas (Argentina); Dalila Boukhalfa (Algeria); Emilia De Gennaro (Italia); Ana Maria Petrova Ghiuselev (Bulgaria); Adriana Iftime Ceroli (Romania); Nazareth Romero (Spagna) e Sumi Jo (Corea).
Le sette donne sono personaggi iconici che, come detonatori di un accadere incontrano il sentimento del sublime associato a quello del dolore, esattamente nel punto in cui il soggetto viene in contatto con i propri pensieri profondi rovesciandoli verso l’esterno. Ed è proprio la fascinazione della città di Roma che, come virus mutogeno provoca questo accadere.
Al di là della soggettiva forza estetica della città, delle personali attitudini vale la pena di intraprendere il viaggio con Mimmo Martorelli e con queste sette donne straordinarie verso l’inconoscibile mutazione urbana, sociale e poetica del terzo millennio.
Per Mariapia Ciaghi, passare alla concretezza di una linea culturale effettiva, significa far avanzare lo sviluppo del progetto interculturale RiTratti di donne su due linee parallele: da una parte, il riconoscimento delle diversità, il rispetto delle tradizioni, l’atteggiamento paritario, l’apprezzamento del valore aggiunto e della novità che le differenze apportano al patrimonio comune; dall’altra, il confronto, la crescita collettiva, la costruzione e la ricerca di punti di vista condivisi, il riconoscimento e l’esperienza di una condizione che tutti ci accomuna, per il semplice fatto di vivere nel medesimo spazio e nella stessa congiuntura.