Si è svolta il 10 marzo a Faenza, presso la Loggetta dei Trentanove, l’evento “Le nostre donne“, la bipersonale di Guido Angeletti e Franco La Spada.
La mostra è stata accompagnata dall’esposizione di esemplari dei gioielli in ceramica di Muky e dal recital della soprano Tania Renzulli. Entrambe le artiste hanno presenziato all’evento organizzato da Il Sextante.
Durante la serata è stato presentato al pubblico il magazine Eudonna (Scarica la brochure – PDF)
Guido Angeletti è nato a Bologna il 24 ottobre 1954. Dopo esperienze come designer e realizzatore di gioielli artistici, la sua passione per la scultura lo porta ad iscriversi all’Accademia di belle Arti di Bologna, dove consegue il Diploma Accademico in scultura nel 2004.
Nell’ultimo periodo concentra la sua attenzione creativa sul mondo femminile. Da questo è nato un gruppo di opere, dal titolo “Le Nostre Donne” che vogliono evidenziare alcuni aspetti della condizione della donna ed il suo ruolo nel mondo di oggi.
Queste sculture, fuse in allumino e bronzo con la tecnica della cera persa, risentono, nella finitura delle superfici, delle precedenti esperienze nel campo del gioiello artistico. Ecco quindi che la materia prende vita attraverso il gioco plastico di accuratissime lucidature a specchio alternate a testurizzazioni e patinature classiche che caratterizzano una delle peculiarità espressiva dell’artista.
Franco La Spada nasce a Trento il 14 dicembre 1955. Nei suoi lavori, secondo le parole di Iva Berasi, “la donna è da sempre fonte inesauribile di ispirazione e immensa è la quantità di opere che la vede protagonista nella produzione artistica. Conquistato dal soggetto femminile Franco La Spada sa cogliere, sempre prima con il cuore, quello che la vita gli pone davanti. Franco da tempo fa da maestro a gruppi femminili lungo percorsi di apprendimento artistico. Anche questa frequentazione attraverso l’arte gli ha permesso di entrare nell’anima e nella mente delle donne, con garbo, rispetto e leggerezza. Innamorato del soggetto femminile, lo dipinge con sentimento di ammirazione ed emozione e ne fa emergere seduzione e dedizione, virtù e piacere, ambiguità e sincerità cogliendo l’intima essenza delle donne.”
MUKY, Wanda Berasi nasce a Trento il 9 ottobre del 1926. Giovanissima si trasferisce a Roma ed è allieva di Mazzacurati, Leoncillo e Guttuso all’Accademia Tedesca di Villa Massimo. In quel periodo espone con personali a Roma, in Canada, in altri luoghi e in Austria. Nasce il nome d’arte MUKY:“Allora le donne non erano considerate nell’arte; erano schiacciate nell’orgoglio e nel talento. MUKY era un nome che non permetteva di capire, a chi vedeva solo le mie opere, se ero un uomo o una donna. E ha funzionato “.
Nel 1955 arriva a Faenza città della ceramica. Inizia a collaborare nello studio dell’artista Domenico Matteucci che diventa il compagno della vita. Estroversa, solare, intelligente, attenta, aperta al mondo, riferimento artistico e culturale per la città. Porta l’informale modellando e smaltando forme in nero e bianco, esponendo le sue opere in Europa, America, Giappone, Sud Africa. Apre al pubblico le porte della sua casa, con ospiti importanti: Enzo Biagi, Ruggero Orlando,Roberto Gervaso,Tonino Guerra,Raul Casadei,Alberto Bevilacqua,Vittorio Sgarbi,Franco Fontana, Nino Migliori, Maurizio Galimberti, Mario Pincherle, Dario Fo, Paolo Poli, Ottavia Piccolo, Alessandro Bergonzoni, Cesar, Enzo Dallara, Sabrina Ferilli, Raffaella Reggi. Ognuno ha lasciato una scritta su un piatto di ceramica componendo una straordinaria collezione con centinaia di dediche a rappresentare uno spaccato della cultura italiana.
MUKY è anche scrittrice e poetessa con al suo attivo otto libri di liriche; da quelle tragiche a quelle religiose, alle erotiche: “Io sono la tua libellula e tu il mio uccello”. Un libro in particolare Borderline, che illustra la tragedia della droga, portata in teatro a Roma. A Venezia e a Faenza dalla Compagnia degli “Accesi”. Per la poesia e la narrativa ha vinto il Premio Aldo Palazzeschi negli anni 70, il Premio Città Eterna a Roma e il Premio “Vip d’oro” a Chianciano Terme quando lo ricevettero anche Zeffirelli, Sordi e Belinda Lee oltre ad altri primi premi in concorsi internazionali. Molte sue opere sono esposte in vari musei del mondo, in Italia e all’estero a Faenza, Firenze, in Giappone e in Finlandia e in edifici pubblici come all’ospedale S. Orsola di Bologna nel palazzo del Commissariato del Governo e al MUSE a Trento, a Rovereto alla Campana dei Caduti, stabilmente presenti 17 opere “Presepi contro”. (Estratto da: Eudonna Magazine • dicembre 2016)